Sembra scontato da dire, ma per far funzionare al meglio un acquario è necessario curare alla perfezione la pulizia dell’acqua e la sua composizione, sia dolce sia salata, affinché si mantengano in buona salute i pesci al suo interno, potrebbe essere utile inserire un impianto ad osmosi inversa per acquario, che si basa su un principio fisico molto diffuso ma estremamente efficace in questo campo.
Dimensioni, numero dei filtri, dimensioni della vasca e prezzo sono i fattori da attenzionare per la scelta di un impianto ad osmosi inversa per acquario. Formato da almeno due filtri, uno a carbone attivo e uno meccanico, e da una membrana, che serve al passaggio del liquido dalla zona con maggiore concentrazione di sostanza a quella con minore, le impurità sono bloccate dal filtraggio, così da impedire la penetrazione delle particelle più piccole. Dato che l’obiettivo è impedire l’ingresso a ogni genere di pesticida, di metallo pesante, si sale che possa danneggiare l’habitat del pesce o di batterio potenzialmente nocivo, il numero di stadi resta il fattore principale di scelta.
Se hai pesato correttamente tutti gli elementi in base alle esigenze dell’ecosistema, potrai osservare da un lato un’acqua quasi del tutto demineralizzata, a seconda della qualità dell’impianto scelto, dall’altro le sostanze bloccate che altrimenti avrebbero finito per influire sulla salute delle varie specie di pesci abitanti.
Due sono le tipologie di impianto ad osmosi inversa per acquario che è possibile trovare sul mercato. Partiamo con quello a bicchiere, che si compone di due corpi a forma di cilindro che sono disposti in senso verticale, al contrario di quello in linea, che li posiziona in senso orizzontale. Se il primo prevede un investimento iniziale maggiore, il secondo è più economico ma comporta una manutenzione più onerosa e un costo unitario dei pezzi di ricambio superiore. Inoltre, un fattore che determina il tipo di impianto è la quantità di acqua che bisogna purificare. Passiamo da soluzioni da 50, 75 o 100 galloni, che richiedono un numero maggiore di filtri per ottenere un liquido purificato alla perfezione. L’elemento principale è certamente la membrana, poiché è questa che permette il passaggio e consente di mantenere l’ambiente pulito, soprattutto per quanto concerne i pesci d’acqua dolce, che possono risentire della pesantezza di quella del rubinetto. Questa può essere in acetato di celluloso o in poliamnide aromatica, con la seconda tipologia molto più affidabile anche se leggermente più onerosa, poiché la prima tende a deperire con una certa velocità.
Utilizzare un impianto ad osmosi inversa per l’acquario permette nel medio e lungo termine un netto risparmio nell’acquisto di acqua osmotica già pronta, rendendo autosufficiente il tuo habitat con una maggiore soddisfazione. L’installazione è decisamente semplice, basta possedere un allaccio idrico generico, in bagno o in cucina, e collegare il dispositivo per favorire il flusso di acqua corrente.
L’unica accortezza è quella di posizionarla in un punto interno dove non sono previste gelate, poiché potrebbero causare danni alla membrana e impedire il corretto funzionamento del sistema.
Il vantaggio è quello di inserire nell’acquario un’acqua che è priva di batteri e di metalli pesanti, evitando che i pesci possano ingerirli o ammalarsi per il contatto.
Un impianto ad osmosi inversa ha un costo variabile a seconda della sua potenza e della mole d’acqua che deve filtrare. Si arriva anche a qualche migliaia di euro se si desidera un modello moderno e capace di filtrare alla perfezione, con la consapevolezza che i filtri e le membrane hanno un tempo di vita inferiore e tendono a usurarsi con una maggiore facilità. Il consiglio è di scegliere un modello di buon livello, optando per un marchio certificato, che utilizzi solo componenti resistenti e durevoli negli anni. Se pensi che 1000 l di acqua del rubinetto arrivano a costare 2 euro mentre 20 litri di acqua osmotica ben 5 euro, capisci come sia davvero conveniente dotarsi di una macchina adeguata affinché l’acquario non gravi troppo sul bilancio mensile.
Le recensioni di coloro che utilizzano un impianto a osmosi inversa sono molto positive, poiché si tratta di un macchinario facile da installare e dalla manutenzione semplice. In particolare, se si sceglie un buon modello sono filtrate la maggior parte delle sostanze nocive, servendosi sono di una membrana e di due prefiltri. Il costo iniziale viene ammortizzato nel breve termine con il risparmio sull’acqua osmotica e la salute di tutti i pesci giova di tale continua purificazione.
Perché optare per un impianto ad osmosi inversa per acquario
Scegliere un sistema ad osmosi inversa per acquario consente non solo di purificare l’acqua dolce, ma anche di produrre dell’acqua di mare con la giusta salinità, così da permettere la vita anche a quei pesci che necessitano di tali condizioni per sopravvivere. L’ingombro è ridotto e la funzionalità semplice e automatica, pertanto sarebbe un peccato continuare ad acquistare l’acqua osmotica comprata a negozio, dal costo eccessivo rispetto a quella che è possibile ricavare in casa.
Cos’è l’osmosi inversa
L’osmosi inversa è un procedimento fisico che prevede il passaggio di un fluido, in questo caso l’acqua, tramite una membrana, passando da una soluzione salina meno concentrata a una più concentrata. Si utilizza quindi questo principio per eliminare le impurità dall’acqua del rubinetto destinata all’acquario ma anche per realizzare un habitat di acqua salata idoneo alla crescita dei pesci e alla loro sopravvivenza.
Un elemento essenziale di un impianto di osmosi inversa per acquario è il filtro, che deve essere scelto durevole e resistente, poiché si tratta di una delle componenti maggiormente soggette a usura.
Una delle domande che dovrai porre al momento dell’acquisto di un acquario a osmosi inversa è che tipo di membrana viene montata. La variante CTA è più economica e per questo ha una durata inferiore nel tempo, trattenendo un numero inferiore di batteri e solo alcuni tipi di impurità. Viene impiegata in quegli acquari in cui i pesci non sono troppo delicati e non risentono eccessivamente delle particelle estranee. Se invece hai deciso di realizzare un acquario di pesci delicati e sensibili, allora meglio un sistema TFC-Thin Film Composity, affidabile dal punto di vista della resistenza, che richiede un investimento iniziale maggiore ma ripaga poi con una resa ottimale nei mesi successivi. Il consiglio è di usare sempre un pezzo di ricambio originale, per evitare che la macchina possa danneggiarsi.
L’impianto a osmosi inversa per acquario prevede che periodicamente, a seconda della frequenza dell’impiego, siano sostituiti i filtri e la membrana, così da rinforzare la protezione ed evitare che le particelle possano penetrare.
Quali sono i migliori?
I migliori impianti di osmosi inversa per acquario in assoluto secondo noi sono quelli di Askoss e Aquili, due marchi che nel corso del tempo hanno saputo garantire ai clienti un ottimo rapporto qualità-prezzo, preservando la pulizia delle acque.
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